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Mostra: Das Anwesende des Abwesenden (La presenza dell’assenza) – 12.10.24 – 2.03.2025 – Frankfurter Kunstverein/FFM

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La mostra “La presenza dell‘assenza” – a cura di Franziska Nori, con il supporto scientifico di Anita Lavorato e Laura Perrone –   occuperà l’intera area espositiva del Frankfurter Kunstverein (Steinernes Haus am Römerberg – Markt 44 /FFM)  pari a 1.000 m² e, a livello tematico, ruoterà attorno all’eterna riflessione umana sul carattere effimero dell’esistenza e le sue forme di rappresentazione nell’arte. Il titolo allude alla materia come presenza, in cui si inscrivono le tracce del vivente. L’energia vitale è potente ma fugace, lascia un segno, una traccia che, imprigionata nella materia, può sopravvivere nel tempo.

Una  mostra che  metterà in dialogo opere artistiche e reperti scientifici che esplorano l’idea di una presenza dell’assenza in uno spazio di riflessione ampliato. La narrazione curatoriale si spingerà fino al fenomeno astrofisico dei buchi neri. L’idea dell’espansione del tempo e dell’infinità dell’universo supera l’immaginazione umana e solleva allo stesso tempo domande sulla nostra origine, sulla nostra identità. Gli uomini vivono la meraviglia della realtà attraverso i sensi del proprio corpo. Questo stesso è composto dagli stessi elementi rilasciati dall’esplosione delle stelle nell’universo, l’azoto nel nostro DNA, il calcio nelle nostre ossa, il ferro nel nostro sangue o il carbonio nelle nostre cellule.

La mostra –  aperta al pubblico dal 12 ottobre 2024  fino al 2 marzo 2025 – si configura come un percorso artistico e transdisciplinare tra arte e scienza: opere di importanti artisti e produzioni attuali saranno messe in dialogo spaziale con reperti scientifici, archeologici e paleoantropologici: tra questi vi saranno i calchi del Parco Archeologico di Pompei e grandi opere del artista Toni R. Tivonen, le impronte di Laetoli del Museo di Scienze Naturali di Vienna e monumentali opere del artista Claudio Parmiggiani, disegni lasciati dai nostri antenati preistorici in grotte prestati dal Museo Fiorentino di Preistoria e una grande installazione sul “Cretto” di Alberto Burri creata dall’Associazione Gibellina Parco Culturale. Nonchè una speciale collaborazione col Prof. Luciano Rezzolla dell’Istituto di Fisico Teorica dell’Univ. J.W. Goethe/FFM.

Tutti gli esemplari rimandano a domande esistenziali dell’essere umano ed esplorano l’idea delle tracce che si inscrivono nella materia.

Ulteriori informazioni in tedesco e inglese si trovano a questo link

Comunicati stampa: (in italiano) Inform – articolo 4.10.2024

Con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Francoforte